Il 30 novembre si è tenuto nell’Aula Magna dell’Istituto Professionale Alberghiero “Giovanni Falcone” di Maniace un convegno dal titolo “Oltre il silenzio – Ancora una volta per una svolta - Noi ci siamo”.

Il convegno, concernente il tema violenza contro le donne, rientra nell’ambito delle attività del PTOF inerenti l’educazione all’affettività, alla legalità e alla cittadinanza.

Durante il convegno è intervenuta la Prof.ssa Monica Insanguine, Dirigente scolastico dell’Istituto “Giovanni Falcone”, la quale ha introdotto l’evento che, peraltro, ha visto la presenza di diverse figure istituzionali del Comune di Maniace, in primis il sindaco Antonino Cantali, ma anche l’assessore alla Pubblica Istruzione Giovanna Coci e il consigliere Francesco Sanfilippo Frittola.

I relatori dell’incontro sono stati Vera Squadrito, Giovanna Zizzo e il Dottor Daniele Aidala, psichiatra presso il Dipartimento di Salute Mentale di Bronte.

Il primo intervento è stato quello di Vera Squadrito, madre di Giordana Di Stefano uccisa dal suo ex fidanzato dopo un massacro cessato dopo 48 coltellate. La relatrice ha parlato della gelosia e degli insulti verbali che hanno caratterizzato la relazione che c’era fra la figlia e Luca Priolo, il quale ha barbaramente ucciso la ex proprio per oltraggiare quella bellezza che già in passato lo aveva reso, in modi e forme diverse, una belva irrazionale.

Dopo la mamma di Giordana è intervenuta Giovanna Zizzo, madre della piccola Laura uccisa 4 anni fa dal padre il quale aveva cercato di uccidere anche un’altra figlioletta, oggi 18enne, salvatasi dopo 5 giorni di coma. A generare la furia dell’uomo il desiderio di vendetta nei confronti della consorte che aveva deciso di prendersi una pausa coniugale.

Infine, è intervenuto lo psichiatra Daniele Aidala che ha posto una forte riflessione sull’insensatezza del possesso nelle relazioni sentimentali e sulla violenza spesso perpetrata dalla società. Denunciare: questo è il messaggio che il medico ha voluto lanciare ai giovani.

Gli interventi dei relatori sono stati intervallati da due video. In un video è stata raccontata la storia di una donna, interpretata dall’attrice Rosalia Porcaro, che viene uccisa dal marito dopo un susseguirsi di violenze domestiche mai denunciate. In un altro video, invece, sono state ricordate le vittime del “femminicidio”.

Durante l’evento è stata mostrata al pubblico anche una panca realizzata dall’artista maniacese Angelo Reale, una struttura scultorea che tende a rappresentare, mediante simbolismi, il tema della violenza sulle donne.

 

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